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Il film della settimana: The Disaster Artist (2017)

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Questa settimana ci concentriamo su un film comico, ma estremamente interessante: The disaster artist di James Franco.

The Disaster Artist: trama e recensione

Il lungometraggio tratta la storia dietro il film del 2003 The Room, un dramma a budget ridotto che ha sviluppato lo status di cult per la recitazione arrangiata, la trama senza senso e la figura centrale indefinibile di Tommy Wiseau. È uscito in un solo teatro a LA, con una proroga di due settimane pagata dallo stesso Wiseau con la speranza che si qualificasse per gli Oscar. I dettagli irresistibilmente strani della sua produzione sono stati trasformati in un libro, The Disaster Artist, arrivato sul grande schermo grazie a James Franco che ne è regista, ma anche il protagonista.

Greg (Dave Franco) è un attore di 19 anni che vive a San Francisco. Lotta non solo a causa della natura incredibilmente competitiva del settore, ma anche perché non è poi così bravo. Durante le lezioni di recitazione, trova difficile immedesimarsi in una scena, problema non condiviso invece dal chiassoso Tommy (James Franco). La coppia inizia a creare una solida amicizia, Greg invidioso dell’apparente sicurezza di Tommy e Tommy geloso dell’aspetto da “faccia da bambino” di Greg.

Tommy è un enigma vivente: la sua età, il luogo di nascita e la sua fonte di reddito rimangono un mistero, ma il suo entusiasmo spinge Greg a restare con lui.

Dopo essersi trasferiti a Los Angeles, entrambi provano a tracciare le loro rotte individuali nel settore cinematografico, ma l’eccentricità di Tommy e la rigidità di Greg fanno sì che le loro carriere non decollino come si aspettavano. Dopo l’ennesimo rifiuto, escogitano un piano: perché non produrre loro stessi un film? Tommy inizia a definire la sceneggiatura con la sua macchina da scrivere e in poco tempo The Room è pronto per la produzione: lui interpreterà il ruolo principale e Greg reciterà una parte importante. Ma quando le telecamere iniziano a filmare, Greg scopre di aver sottovalutato le stranezze di Tommy ed il suo talento.

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Anche se non è essenziale aver visto The Room prima di The Disaster Artist, ne migliora l’esperienza, rispondendo alle domande che i fan più accaniti hanno avuto per anni. Franco, che, come Wiseau, fa qui anche da regista, ha creato un amorevole tributo al film, ai suoi fan e anche al cinema in generale. C’è la tendenza a mettere da parte i film considerati brutti all’unanimità, la convinzione che la loro mancanza di qualità imponga quindi una mancanza di rispetto: James Franco ha però assemblato una meticolosa esplorazione di una storia che poteva non essere mai raccontata.

Ha anche reclutato un cast di importanti attori per i tanti piccoli ruoli nel film, tra cui Seth Rogen, Sharon Stone, Melanie Griffith, Bryan Cranston e Zac Efron.

Ma lo stupore derivato dalla scelta del cast e le battute mirate non sminuiscono mai il messaggio centrale del film sull’importanza di credere nelle proprie capacità di artista. Il finale mostra che anche una performance davvero ed indiscutibilmente brutta può portare gioia ad una folla.

Forse Tommy Wiseau non sarà diventato la grande star di Hollywood che ha sempre immaginato di essere, così come il suo The Room non avrebbe mai potuto avere una minima possibilità di sfiorare gli Oscar, eppure il suo nome ormai è un marchio di fabbrica, qualcosa di immediatamente riconoscibile, a partire dall’eccentrico modo di vestire e l’accento impossibile da localizzare.

Divertente e ben scritto, The Disaster Artist non suona quindi come una presa in giro e null’altro di The Room e del suo creatore (che appare anche nell’ultima parte del film), ma quasi come un riconoscimento della follia in senso buono della sua straordinaria ed assurda impresa.

Quando salgo sul palco di fronte alle persone, tutto quello a cui riesco a pensare è: “Se rideranno di me”. Tu sei un uomo senza paura. Voglio essere anche quello.

Greg a Tommy

Ileana Barilla