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Il film della settimana: Sinister (2012)

sinister

Nuovo lunedì, nuovo film della nostra rubrica a tema horror/gotico di Ottobre: oggi parliamo di Sinister di di Scott Derrickson.

Una pellicola dai toni macabri e sovrannaturali che scivola con naturalezza dal thriller all’horror.

Sinister: trama e recensione

Ellison Oswalt (Ethan Hawke) è uno scrittore in cerca di rilancio. Proprio per questo motivo si è trasferito in una casa isolata nel bosco insieme alla moglie Tracy, al figlio dodicenne Trevor e alla figlia più piccola Ashley, decisamente contraria al trasferimento che le ha causato la perdita delle amicizie.

Ma Ellison vuole quella casa perché proprio lì, anche se la sua famiglia non lo sa, si è verificato un tremendo delitto sul quale lui vuole basare il suo nuovo libro. Il rude sceriffo locale non vede di buon occhio l’arrivo del protagonista e cerca inutilmente di convincerlo a tornarsene da dov’è venuto: gli contesta che i suoi libri, incentrati su vere storie criminali, hanno spesso causato guai e messo in cattiva luce la polizia.

L’ultimo caso su cui Ellison vuole scrivere riguarda una famiglia misteriosamente impiccata in giardino. Si è (forse) salvata solo una ragazzina, però scomparsa: Ellison vuole scoprire cosa le è successo e perché. In soffitta, lo scrittore trova dei vecchi filmini familiari in super8: tra immagini innocenti, ci sono anche quelle terribili del delitto. E di altri delitti. Non è un caso che lui abbia trovato quelle pellicole, ma quale può essere il gioco dell’assassino?

Lo scrittore si rende conto del pericolo che corrono lui e i suoi familiari, ma l’ansia di sapere è insopprimibile e il vortice del terrore inarrestabile.

Te lo consiglio perché

Il regista Scott Derrickson compie un buon passo avanti dal punto di vista stilistico rispetto al film The Exorcism of Emily Rose, mettendo in scena con convinzione e abilità una storia che presenta diversi aspetti interessanti e tanti luoghi comuni.

Genera tensione con rumori, suoni, ambientazioni sinistre, ombre oscure e adotta un ritmo compassato che tiene costantemente agganciato lo spettatore. In questo modo, riesce a far crescere la storia e a catturarlo poco alla volta nella sua macabra atmosfera.

Il protagonista è colto in un momento particolare della sua vita, quello in cui il declino del suo successo lo rende vulnerabile, lo fa dubitare di sé stesso e del fine del suo lavoro: la ricerca del successo o la ricerca della verità? Preso dal fascino del male, Ellison non sa distogliere lo sguardo dagli orrori che vede e comincia a capire dentro di sé che quello che veramente vuole è solo un altro successo, a costo di dover cercare una verità pericolosa.

L’uso del super8, come forma arcaica di registrazione video, è utile per la sua stretta analogia con il cinema “vero”, come riflessione sul potere dello sguardo e sul rapporto tra cinema e spettatore.

Sinister parte come un thriller e scivola nell’horror con naturalezza attraverso svolte narrative che una sceneggiatura astuta riesce a padroneggiare con buon mestiere e inventiva. Derrickson asseconda la cupezza della storia (di cui è co-autore) con una regia attenta e austera. L’introduzione, quale possibile causa dei crimini, di un’antica divinità pagana risalente al tempo dei babilonesi e chiamata Bughul, il divoratore di bambini, accresce la carica simbolica e misteriosa del film.

Ottima interpretazione di Ethan Hawke, sempre in scena e che rende con intensità la febbrile ansia del protagonista.

Non preoccuparti papà… sarai ancora famoso!

Ashley

Ileana Barilla

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