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“Iris” di Speranza e l’amore tra i palazzi

speranza iris

Ugo Scicolone, in arte “Speranza” ha fatto parlare di sé, lo scorso anno, con “L’ultimo a morire” il suo primo album ufficiale che mostra tutto il suo talento, versatilità e capacità di sperimentazione.

Originario della Nigeria, Speranza, ha vissuto anche in Francia prima di trasferirsi definitivamente a Caserta.

Il suo, è un rap nuovo, ricercato ma anche crudo. Racconta di strada, di vita ma anche d’amore utilizzando una “commistione” linguistica che ha convinto proprio tutti: italiano, napoletano e francese. 

Una delle tracce più famose del suo album “L’ultimo a morire” è sicuramente “Iris”, prodotto dal fedele Simoo. E’ con questo brano che Speranza lascia che la sua parte più intima e romantica abbia la meglio. Racconta di un amore per una zingara, un amore amaro: costituito da delusione ma anche da “rancore” che come dice l’artista: “E’ un sentimento più profondo”

Uno stile ricercato, quello di Speranza, di cui la scena rap italiana aveva davvero bisogno. Ugo, è in grado di fare grandi cose: con Iris, e non solo, lo ha dimostrato.

Infatti, i suoi successi non si fermano a “Iris”. Sono tante, infatti, le tracce che hanno reso “L’ultimo a morire” un album che, a distanza di un anno dalla sua uscita, riscuote ancora grande successo. Pensiamo, per esempio, a “Calibro 9”: brano prodotto dal grande Don Joe, nel quale Speranza duetta con un rapper francese. Le due lingue sono, infatti, perfettamente in armonia creando un sound che non si sente tutti i giorni. O ancora, “A la muerte” insieme a Tedua: un brano che fa riferimento alle vicende della strada e dai rapporti costruiti proprio nei rioni. 

Insomma, Speranza ha tanto da raccontare e, sicuramente, ne avrà per tanto tempo ancora.

Nell’attesa di un suo nuovo lavoro da solista, un estratto del brano “Iris”:

E allora io accarezz o grillett
Colp a forma e russett
E fulmini ca ti faranno mia, mo o sent
Ma te parl e nte sent
Parole ndo vient
Mi illudi in un amore, senza amore comm’è?

Nei miei testi resti l’essenziale
Nei miei scritti un iniziale
Vedi
Stiamo bene insieme perché stiamo male
Sei una forza ma fatale
Tu sorridi come quando fumo nell’androne
Il mio rancore porta un nome: 

IRIS IRIS IRIS

Carla Marino

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