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Il film della settimana: Il Gladiatore (2000)

il gladiatore

Nuova settimana, nuovo film da vedere: oggi parliamo del kolossal Il Gladiatore di Ridley Scott.

Ispirata al romanzo Those about to die di Daniel Mannix del 1958, la pellicola ha vinto ben 5 Premi Oscar.

Il Gladiatore: trama e recensione

È il 180 dopo Cristo: l’imperatore romano Marco Aurelio è molto malato e sta per morire. Nel nominare il proprio successore, però, non sceglie il figlio Commodo (Joaquin Phoenix), malvagio e non adatto a questo ruolo, ma il generale Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), uomo di fiducia e condottiero dall’indomito coraggio.

Commodo non approva la scelta del padre, per questo lo uccide e ordina l’assassinio di Massimo e della sua famiglia.

Sopravvissuto al tentativo di ucciderlo, il generale cerca di salvare, inutilmente, la moglie e il figlio. Viene poi ridotto in schiavitù e allenato come un gladiatore. La sua fama cresce a tal punto da riportarlo a Roma, dove l’unico suo obiettivo è quello di vendicare la morte dei suoi familiari, riportando all’antico splendore la Repubblica.

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Con Il gladiatore, Ridley Scott riscopre il genere del kolossal ispirato alla Roma antica. L’arena, teatro di un gioco sanguinolento, è il centro della scena. Il protagonista è un eroe tragico, che non ha nulla da perdere, ma combatte per un ideale, con la volontà di portare alla luce un nuovo futuro.

Il film rappresenta un esercizio riuscito di retorica cinematografica, forte di una storia i cui temi chiave vanno dal lutto alla vendetta, dall’orgoglio alla gloria eterna.

Russel Crowe interpreta in modo impeccabile il generale Massimo Decimo Meridio, il suo coraggio e la sua integrità morale. Tutto questo diffidando delle lusinghe e dai suoi sogni.

Ad esso si oppone un antagonista assolutamente all’altezza: il Commodo di Joaquim Phoenix ruba infatti in più occasioni la scena all’eroe.

Nelle mani del regista rinasce l’epica al cinema, attraverso una pellicola dal grande budget e dai grandi effetti speciali. I costumi, le scenografie e gli ambienti, il trucco, le luci e i colori possiedono un potere così suggestivo da farci arrivare ai confini della storia del mondo e riportare alla luce delle profonde emozioni.

I brani composti da Hans Zimmer portano lo spettatore a raggiungere davvero quegli immensi campi di grano. Qui possiamo correre, gridare, ridere e piangere insieme al protagonista.

Al mio segnale… scatenate l’inferno!

Massimo Decimo Meridio

Ileana Barilla