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Il film della settimana: Jurassic Park (1993)

Questa settimana parliamo di un classico della fantascienza: Jurassic Park di Steven Spielberg.

Basato sull’omonimo romanzo di Michael Crichton, questo film è diventato un vero e proprio simbolo degli anni ’90 e della cultura pop.

Jurassic Park: trama e recensione

Circa venti milioni di anni fa, all’epoca dei dinosauri, delle zanzare hanno succhiato il loro sangue e sono giunte fino a noi fossilizzate nell’ambra. Il dottor Henry Wu riesce, da quella minima quantità di sangue, a trarre il DNA e ricostruire i dinosauri in laboratorio.

In un’isola, l’ambizioso imprenditore miliardario John Hammond decide quindi di costruire il Jurassic Park, per la gioia di tutto il mondo. Tuttavia, ha bisogno del sostegno di un paleontologo esperto in materia.

Tutti gli esemplari, all’inizio docili e miti, iniziano però a diventare aggressivi e incontrollabili. A farne le spese è il gruppo formato dallo scienziato, sua moglie paleobotanica, un eccentrico matematico texano specializzato nella teoria del caos e i due nipotini del proprietario del parco.

Grande successo al botteghino e punto di riferimento per l’evoluzione del cinema ricco di effetti speciali, anche realizzati digitalmente, Jurassic Park diventa una delle opere più spettacolari di Spielberg.

Qui il regista mescola tre generi cinematografici: l’avventura, la fantascienza e l’horror (quest’ultimo rivolto soprattutto ad un pubblico molto giovane).

A tutti questi elementi si uniscono la riflessione sulle questioni etiche legate agli imprevedibili sviluppi del progresso scientifico, lo scontro tra la natura e la Scienza, l’arroganza e la superbia umana che, in modo fallimentare, crede di poter dominare la natura con le armi della scienza e della tecnica e la critica all’avidità e alla ricerca del profitto a ogni costo.

Te lo consiglio perché

In Jurassic park i bambini rappresentano parte fondamentale del racconto, portatori di speranza e salvezza esposti al pericolo causato dagli adulti.

Lo stile visivo si basa sul cinemascope, che crea uno sguardo ampio, permette di fare uno spettacolare uso dei movimenti della cinepresa e di aprirsi ai meravigliosi paesaggi. Questa tecnica cinematografica viene usata anche in funzione psicologica e genera contrasto tra l’apertura di un grande occhio e la chiusura degli interni. A quasi trent’anni dalla sua uscita, questa pellicola dalla straordinaria colonna sonora rimane ineguagliato per la bellezza dei suoi effetti speciali che, mescolando automi giganti e la nascente tecnologia computerizzata, ha compiuto miracoli: i dinosauri non sono mai stati così reali.

Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l’immaginazione dell’intero pianeta!

John Hammond

Ileana Barilla

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