Nuova settimana, nuovo film: oggi parliamo di un horror a tema culinario, che lascia lo spettatore col fiato sospeso: The Menu di Mark Mylod.
The Menu: trama e recensione
Tyler (Nicholas Hoult), amante in modo ossessivo della cucina gourmet, invita Margot (Anya Taylor-Joy) ad accompagnarlo a Hawthorn, un ristorante stellato nel cuore di un’isola privata, che ospita un intero ecosistema. A gestirlo è Slowik (Ralph Fiennes), chef di cucina molecolare che promette un’esperienza culinaria unica caratterizzata da sorprese e rivelazioni, alla modica cifra di 1250 dollari a persona.
Tra una portata e l’altra, prende progressivamente forma uno spettacolo sempre più macabro. Circondata da celebrità ed esperti di finanza, critici gastronomici e clienti fissi, Margot inizia subito ad avvertire un clima ostile.
Con i suoi modi di fare attira però l’attenzione dello chef che le fa una terribile rivelazione. Margot dovrà quindi comprendere al più presto le regole del gioco o sarà costretta a pagarne il prezzo con gli altri convitati.
Tutto è stato studiato nei minimi dettagli, ma la presenza della donna potrebbe infatti mandare tutto in fumo.
The Menu arriva mira a dipingere il fallimento di un sistema e di un mondo che non ha più i piedi per terra. Un’introduzione efficace definisce personaggi e personalità che bramano le esperienze e venerano il cibo gourmet. Tra tutti spicca Margot, outsider disinteressata, senza ricchezza e senza privilegi.
Accomodati i suoi ospiti, inebriati con vini d’annata, lo chef recita la sua filosofia alimentare. Le sfumature sono sinistre ma i commensali sono in estasi e non vedono il reale scopo della cena. Ma a quel punto sarà già troppo tardi.
Te lo consiglio perché
In The Menu cibo e la sua preparazione si impongono come principali vettori emozionali del racconto.
Qui il cinema, come uno Chef, trova le risorse per lanciare un allarme, attraverso una sorta di regolamento dei conti che rovescia le caste, riscrive le gerarchie e il cuoco fa della cucina la sua arma a doppio taglio, e dei cuochi il suo fedele esercito.
A mano a mano che vengono servite le portate, come quando si ascoltano le conversazioni a tavola dei commensali, lo spettatore scopre i segreti che gli ospiti si scambiano. Ed è gradualmente che il sorriso beffardo e giudicante dello chef lascerà il posto al giudizio vero e proprio. Un’esperienza culinaria che diventa una vera e propria esperienza umana, di vita e di morte, raccontata in una pellicola da vedere, che scatena le emozioni e scuote il sistema nervoso.
Voi, miei cari ospiti, non siete persone comuni, dico bene? Ciò che accade dentro questa sala è insignificante rispetto a ciò che accade all’esterno. Noi non siamo altro che un nanosecondo di terrore. La natura è senza tempo.
Chef Slowik