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Il film della settimana: Big Eyes (2014)

big eyes

Questa settimana parliamo di un film ispirato ad una storia vera, ma incredibile: Big Eyes di Tim Burton.

La pellicola narra la storia Walter Keane, che raggiunse un enorme successo come pittore di quadri che avevano per soggetto principale dei bambini dagli occhi grandi. Ma che, in realtà, erano stati tutti dipinti da sua moglie.

Big Eyes: trama e recensione

Quando fa salire la figlioletta sull’automobile e lascia il primo marito, Margaret Ulbrich (Amy Adams) è una giovane donna squattrinata, che dipinge per passione (e per necessità) dei quadretti di bambini dagli occhi eccessivamente grandi. Delle opere intrise di sentimentalismo e di un gusto kitsch, che raggiungeranno però un enorme e inaspettato successo quando a commercializzarle sarà il secondo marito Water Keane (Christoph Waltz). Spacciando per propri i quadri della moglie, per quasi dieci anni Walter costruisce un impero su un’enorme bugia, riuscendo a fregare l’America intera. Questo finché Margaret non si ribella. Dietro gli occhioni dei milioni di bambini rappresentati dai Keane si cela quindi una delle più grandi frodi dell’arte contemporanea.

In un’epoca, a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, in cui l’arte femminile non veniva assolutamente presa in considerazione, il plagio che Walter opera ai danni della moglie si racconta come una storia d’amore, ma anche di rivolta. Andando contro questi soprusi da parte del marito, Margaret diventa infatti una delle pioniere del femminismo.

Te lo consiglio perché

Big Eyes è la storia vera di Margaret Keane, nata in Tennessee nel 1927, che già da bambina era molto conosciuta nella sua città natale per i suoi disegni di angeli con grandi occhi.

Tim Burton in questo film c’è e parla di furto d’identità, dirigendo una pellicola perennemente illuminata dalla luce del sole, dove i personaggi vestono mise colore pastello in case color pastello (molto simili a quelle presenti in Edward Mani Di Forbice).

Mentre lascia che la biografia scritta dagli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszewski proceda cronologica e fedele, Tim Burton va oltre la commedia e si nasconde in poche inquadrature, soprattutto negli occhi di Amy Adams che guida e piange nell’unica scena notturna.

Un film da non perdere, non solo per l’originalità e l’importanza artistica della storia, ma anche per la narrazione scorrevole, emozionante e che sa trasmettere allo spettatore il terribile dramma della donna-artista Margaret, ingannata e truffata dal marito Walter bramoso di successo e di denaro.

A questo si aggiunge l’ottima recitazione di entrambi i protagonisti.

Purtroppo, la gente non compra opere d’arte realizzate da donne.

Walter Keane

Ileana Barilla