Questa settimana parliamo di un film molto particolare: Madre! di Darren Aronofsky.
Con la sua trama surreale, l’intrigo psicologico e le metafore forti e potenti, la pellicola si apre a diverse interpretazioni, trattando temi come la creatività, il desiderio di accoglienza e l’egoismo.
Madre!: trama e recensione
Una giovane donna (Jennifer Lawrence) vive in una vecchia casa isolata e distrutta da un precedente incendio con suo marito (Javier Bardem), un poeta in cerca di ispirazione. La loro vita tranquilla viene interrotta quando un uomo misterioso bussa alla loro porta, affermando di essere un medico in pensione che cerca di trovare la sua vecchia casa. Il marito lo invita a restare a dormire, anche se la moglie non è del tutto d’accordo.
La situazione diventa sempre più assurda quando anche la moglie dell’uomo (Michelle Pfeiffer) arriva a fargli compagnia, insieme ai loro due figli, che si scontrano e uno di loro muore accidentalmente.
Il giorno successivo l’uomo diventa subito famoso grazie alla sua opera e i fan, che lo adorano come un guru e lo chiamano poeta, iniziano a invadere la casa, portando il caos e la distruzione. La moglie si rende conto che suo marito ha attirato queste persone nella loro casa, arrivando presto a un finale d’impatto e surreale.
Te lo consiglio perché
Madre è un film che non lascia indifferenti, anche se può risultare talvolta confuso e difficile da seguire per alcuni spettatori. Tuttavia, è indubbiamente un’opera ambiziosa e originale, che si distingue per la sua creatività e per l’intensità delle emozioni che suscita.
Jennifer Lawrence offre una performance straordinaria. Incarna infatti con intensità la sofferenza e la disperazione della protagonista, che si trova intrappolata in una situazione sempre più angosciante e claustrofobica. Javier Bardem è altrettanto convincente nei panni del marito, il cui egoismo e la cui mania di grandezza portano alla rovina la sua vita e quella della sua famiglia.
Il film si muove con abilità tra momenti di pura allegoria e scene estremamente crude, creando un’atmosfera inquietante. La regia di Aronofsky è impeccabile, combinando immagini suggestive e simboliche con una colonna sonora molto forte.
Il film usa la Bibbia come espediente narrativo per rappresentare il rapporto tra la Madre Terra e gli esseri umani. La narrazione fa difatti uso di riferimenti biblici come Adamo ed Eva, Caino e Abele, il Giardino dell’Eden e l’umanità.
Sicuramente non è un’opera per tutti i gusti, ma vale la pena di vederla per chi cerca un’esperienza cinematografica intensa e coinvolgente.
Sto solo cercando di portare la vita in questa casa! Di aprire la porta a gente nuova, a nuove idee. Pensi di essere tu a non respirare, sono io che sto soffocando qui.
Lui