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“Dark was the night, cold was the ground”: il calvario di Blind Willie Johnson

Una vita non facile quella di “Blind” Willie Johnson, nato nel 1897.

Perse sua madre all’età di quattro anni. Tre anni dopo, un litigio tra la matrigna e suo padre culmina con un lancio accidentale di acido solforico negli occhi del piccolo Willie, causandogli la cecità. Da qui il suo soprannome.

Blind Willie Johnson: una storia che ha la forma di un calvario

Una storia che ci guida verso la redenzione e la gloria, Cristo fu crocifisso sul Golgota prima di raggiungerle; Blind Willie invece, dormì per strada, usando giornali bagnati come coperta, dopo che la sua casa fu distrutta da un incendio. Condizioni che lo fecero ammalare gravemente di malaria. Morì a 48 anni, nel 1945.

Dark was the night, cold was the ground

Queste poche informazioni sulla sua vita rendono minore lo sforzo per comprendere il titolo di questo brano, registrata nel 1927.

Bind Willie Johnson (che a cinque anni ricavò una chitarra da una scatola di sigari) sta suonando la sua chitarra slide, e lo fa in un modo mai sentito prima.

Non ci sono parole in questa canzone, lo sentiamo solo canticchiare, gemere e intonare melodie di dolore.

Il paragone fatto sopra con Cristo non era casuale. Johnson attinge dalla tradizione musicale blues, ma la maggior parte dei suoi testi sono di tematica religiosa. Difatti la sua musica è stata definita holy blues o gospel blues.

Il titolo della canzone richiama un inno inglese del 1792 di Thomas Haweis, intitolato “Dark was the night”. Veniva cantato nelle chiese nere nel diciannovesimo secolo, inno che parla dell’agonia di Cristo, per l’appunto. La prima strofa è:

Dark was the night, and cold the ground                                     (Buia era la notte, e fredda la terra)

On which the Lord was laid;                                                                      (Su cui il Signore giaceva;)

His sweat like drops of blood ran down;                    (Il suo sudore come gocce di sangue scorreva;)

In agony he prayed.                                                                                               (In agonia pregava.)

Buia era la notte e fredda la terra sui cui Blind Willie trascorreva le sue ultime notti, al freddo e nell’oscurità. La notte cantata con agonia e dolore è un calvario che conduce alla luce e al calore dell’approssimarsi dell’alba.

Nel 1977 questo brano è stato inserito nella playlist, composta da ventisette brani musicali, da lanciare nello spazio a bordo della sonda spaziale “Voyaer”, per presentare le varietà di cultura della razza umana agli alieni che potrebbero trovarsi nello spazio. Brano selezionato per rappresentare la solitudine umana e sentimenti quali la tristezza e la malinconia.

Questo brano è stato soggetto di diverse cover, tra le più annoverate troviamo quelle dei chitarristi Marc Ribot e Ry Cooder.

Andrea Capacchione

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