La band australiana Wolfmother debutta con il loro primo album, che porta lo stesso nome del gruppo, nel 2005 in terra natia, e circa un anno dopo in Inghilterra e negli Stati Uniti.
I Wolfmother trascinano con se una considerevole forza heavy rock, dal sound che si rifà alle grandi band hard rock degli anni ’70 con incalzanti riff, distorsioni fuzz di chitarra e un suono tagliente dell’organo. Il disastro poteva essere dietro l’angolo, creando un anacronistico pastiche di ricordi rock, ma la band riesce a trovare un equilibro tra tutte le loro reference: Led Zeppelin in primis, Black Sabbath e Deep Purple.
Wolfmother: le tracce dell’album
Come scritto sopra, i Wolfmother risuonano di quei gruppi progessive metal degli anni ’70, la squillante e nitida voce di Andrew Stockdale e gli accordi pesanti del brano “Colossal”, che apre la versione dell’album australiana. “Woman”, primo successo commerciale del disco, contenente tastiere spaziali di chiara influenza progressive, con un esplicito riferimento ad “Highway star” dei Deep purple.
In altri brani come “Te White Unicorn” è chiara il rifacimento ai Led Zeppelin, nelle note iniziali, gentili e negli accordi puliti, come la voce del frontman Stockdale la cui prestazione vocale ricorda il migliore Robert Plant.
“Where Eagles Have Been” restituisce al meglio l’ampiezza dell’album. Brano che si apre con una chitarra che ricorda “Going to California”, ancora una volta dei Led Zeppelin. Le chitarre inizialmente pulite diventano grezze, sporche, il ritmo lento e intenso si trasforma in esplosivo proprio prima dell’assolo, gli organi piagnucolano durante le transizioni.
Nel brano “Witchcraft” è il turno dei Jethro Tull, richiamati da un assolo di flauto derivante direttamente dalla scena rock progressive di Canterbury.
Non tutte le ciambelle escono con il buco, la traccia “Apple Tree” ha forse una scrittura del testo più fiacca e banale. Ma oltre ai sopra citati brani, altri ancora compensano e danno un’incredibile forza dirompente a questo album.
“Joker & the thief”, il cui titolo richiama i joker e il ladro già ascoltati in “Alla long the watchtower” di Bob Dylan. Il cui videoclip è stato nominato nelle categorie: miglior videoclip dell’anno e miglior video rock agli MTV awards del 2007.
L’asticella si alza ancora con “Vegabond“, una traccia che, come gran parte dell’altro materiale di questo disco, emula autenticamente un suono classico del rock con la forza e la fame di una giovane band sulla giusta strada per trovare una voce più singolare.